Spettacoli

La montagna vivente

«Il libro più bello che sia mai stato scritto sulla natura e il paesaggio» - The Guardian

Lorenza Zambon porta in scena La Montagna vivente di Nan Sheperd (ed. italiana Ponte alla Grazie)
Musica dal vivo di Marco Remondini

La montagna vivente è uno dei più bei testi sull’andare nella montagna, e più complessivamente sullo stare in natura, che io abbia mai incontrato. Mi ha riempita di meraviglia e del desiderio di far risuonare quelle parole in uno spazio condiviso.

Ho cercato di trovare un mio percorso attraverso questo libro ammaliante, un sentiero praticabile verso quei luoghi lontani, ma soprattutto ho cercato una via di accesso al “paesaggio della mente” di questa donna, una mente così profondamente situata, incarnata nella meravigliosa materia del mondo. Come forse solo la mente/corpo di una donna può fare?

In questo percorso nel testo ho trovato assonanze, tracce di sentieri che ho vagamente riconosciuto, che a mio modo e in altri luoghi mi sembra di avere intravisto e imboccato … ma, più spesso, mi si sono parate davanti impreviste meraviglie e punti di arrivo ineguagliati.

Ho voluto sperimentare qualcosa di simile anche nel portare il testo nella voce e nello spazio, immaginando un variare da vicino a lontano, da fuori a dentro, un gioco di prospettive fra il testo letto e il testo “interpretato”. Sul filo, sul tappeto della musica di Marco Remondini che mai descrive e sempre apre il respiro.

Immagini e foto, quello mai. Che nulla ostacoli il dispiegarsi del nostro paesaggio mentale, quello che le parole di Nan Sheperd creeranno in noi, tutti noi insieme, chi parla e chi ascolta … verso l’opera comune che, per un istante, possiamo far avvenire. Un paesaggio vivente?