Questo nuovo spettacolo di Lorenza Zambon mostra aspetti inusuali nel panorama delle sue molte creazioni, ci porta infatti nel passato, dispiegandoci davanti le meraviglie di una Sicilia antica e brulicante di vita, ci fa incontrare una passione per la natura che ha preso imprevedibili strade.
La dama degli argonauti racconta la storia, appassionante, di una donna formidabile, avventurosa ed innovatrice, che lavorò in Sicilia nei primi decenni dell’800: Jeannette Villepreux Power, inventrice dell’aquario, pioniera della biologia marina, oggi quasi completamente dimenticata. Però non si tratta qui di semplice biografia, diversi piani si sfiorano sottotraccia, fra il passato e il presente, fra Lorenza e Jeannette, ruotando attorno all’unico, prezioso, oggetto di scena: un libro antico e un poco misterioso, un oggetto potente portatore di un segnale arrivato a Lorenza attraverso il tempo e, forse, non casuali connessioni …
Lo spettacolo ha iniziato il suo viaggio a primavera con anteprime al Parco dell’Arte Vivente di Torino e al Padiglione OxyGen a Milano Bresso, ha debuttato a La casa in collina, poi è stato presentato in situazioni molto diverse fra di loro come il Radice Pura Festival di Giarre, Il Giardino della Kolymbethra nelle Valle dei Templi di Agrigento, il festival Gran Paradiso dal Vivo, il Valtellina Teatro Festival, il progetto Mariposa de cardu a Cagliari con inaugurazione del nuovo Tetro di terra, il Festival DeGenere in Emilia … ovunque è stato accolto dal pubblico e dagli operatori con un calore tale che Lorenza lo ha definito commovente. Dice “Ho visto che le persone non solo si appassionano alla storia bellissima e quasi incredibile di questa strana donna, ma colgono chiaramente i fili che si muovono sotterranei e che la legano a me personalmente e a un discorso più ampio e gioioso sul particolare modo che possono avere le donne nell’essere creative, nel rompere schemi dati per scontati per dare una forma nuova alla propria vita e ai propri amori.”